Recensioni / Appunti

II Salone del Libro di quest’anno porterà forse nuove indicazioni su che ne sarà dei libri e di tutto ciò che li produce, o forse si limiterà a essere il grande assembramento dove tutto si mescola indistinto. Resta un luogo utile per un colpo d’occhio, reso forse più attendibile proprio dal caos che vi regna. In un’attesa della fine della Crisi che viene posticipata di mese in mese, il reparto librario soffre particolarmente. La divisione che si fa, fra grandi case editrici e medie e piccole, se resta valida, discrimina sempre più fra realtà profondamente diverse. Le grandi sembrano avere definitivamente preso coscienza di essere finite. Non certo come imprese, ma come centri di produzione, divulgazione e conservazione del sapere. La mutazione, resa più lenta dalla penuria di soldi, in grandi imprese dell’entertainment, sarà lampante, fulminea e radicale non appena qualche soldo di più comincerà di nuovo a girare. Feltrinelli, intanto, ha acquisito l’Antica Focacceria. Si licenzia a più non posso, non soltanto, verrebbe da pensare, perché non ci siano più i soldi per pagare gli stipendi, quanto per una sorta di sopravvenuta vetustà delle competenze. Quando il buio sarà passato serviranno altre persone, con altri profili. Le medie e le piccole imprese, grazie a fatturati infinitamente minori, possono invece continuare a fare il loro mestiere.
Humboldt Books nasce con l’idea di poter rispondere al nuovo consumo di libri. Una casa editrice di libri di viaggio. Un’altra? Dirà la vocina cattiva, ma dovrà tacersi. Intanto è una casa editrice che si immagina internazionale. In Italia coedita con uno dei marchi più interessanti: Quodlibet. Già solo questo: non pensare di inventarsi competenze che non si hanno, pensare di saper far tutto. Si cerca chi abbia le competenze editoriali giuste per il proprio progetto, e si fa un accordo. Indipendenza e condivisione. Tre linee direttrici, sintomatiche: “Libri di viaggio”, serie di libri commissionati dalla casa editrice a uno scrittore e un fotografo e dotati di ricchi e vari apparati (il primo, Narciso nelle colonie. Un altro viaggio in Etiopia, testo di Vincenzo Latronico e fotografie di Armin Linke, presenta interviste, un breve dizionario di parole utili, mappe, appunti e informazioni pratiche; un volume illustrato, progettato dallo studio “pupilla grafik” – responsabile anche della collana seguente – elegante nell’illustrazione a colori in quarta incollata al cartoncino della copertina, a 18 euro); la seconda linea è quella di “Viaggi nel tempo”, ristampe di testi smarriti nei cataloghi da troppo tempo ai quali viene affiancato un nuovo programma iconografico, e la terza è “Libri d’artista”, in inglese, coediti con Koenig, a responsabilità grafica dell’artista coinvolto. Libri (sei-otto uscite all’anno) complessi da produrre, densi, quasi saturi di attenzione a ogni fase del progetto che risponde efficacemente, separatamente e nel prodotto finale, a un modo contemporaneo di fare editoria di libri cartacei.