Recensioni / Scambio casa alla pari. La vacanza è low cost

Gratis per una settimana in un appartamento a New York, con vista su Central Park; oppure un weekend in una casa con piscina nel cuore della Loira, tra castelli e vigneti. Se questo fosse l' oggetto di un' email giunta in posta in arrivo, il cursore sarebbe già sulla casella "segnala come spam". Eppure, queste sono esperienze comuni per chi decide di viaggiare scambiando alla pari la propria abitazione con quella d' altri. Siti come Scambiocasa. com e Homelink. it sono piattaforme online che ospitano decine di migliaia di annunci in tutto il mondo. Spulciando le destinazioni preferite degli aspiranti viaggiatori, si scopre che l' Italia va per la maggiore: e se le località di mare e le città d' arte come Romae Venezia sono in cima ai desideri di chi scambia, anche la provincia o le città meno turistiche hanno il loro pubblico. Tra le ragioni per cui scegliere lo scambio casa, il risparmio è la più evidente. Tranne che per il costo dei trasporti, si può fare un' intera vacanza senza spendere più che a casa propria: avere una cucina a disposizione consente di provvedere da sé ai pasti. Ma la bellezza dello scambio casa è più sottile, e sta nel senso di familiarità e di vicinanza culturale che si sviluppa passando del tempo in un' abitazione, invece che in un' anonima stanza d' hotel: si vive come cittadini del luogo, insomma, e non come turisti. Certo, molti provano perplessità all' idea di lasciare casa propria a disposizione di perfetti sconosciuti, e in genere i primi contatti sono all' insegna della cautela. Si chiudono i gioielli in cassaforte e gli armadi a doppia mandata. «La prima volta che ho scambiato casa ero un po' in pensiero: e se gli ospiti avessero danneggiato qualcosa? O se - orrore - avessero rubato la tv?» racconta Laura, iscritta a Scambiocasa.com dal 2009, ormai quasi una veterana grazie alla dozzina di esperienze all' attivo. «Mi è bastato poco per capire che le mie preoccupazioni erano infondate. Adesso, se per caso programmo uno scambio con dei principianti e trovo un cassetto chiuso a chiave, ho una punta di amarezza, come se andassi a cena da amici e scoprissi che hanno messo via l' argenteria!». Nato nei primi anni ' 50 per iniziativa di insegnanti europei in cerca di un modo economico per sfruttare le loro lunghe vacanze estive, lo scambio casa è rimasto di nicchia fino all' arrivo di Internet, che lo ha reso incalcolabilmente più semplice e pratico. Nell' era pre Web, era necessario scegliere destinazioni e case su un catalogo cartaceo, e lentamente e faticosamente spedire lettere ai quattro angoli del globo nella speranza di concludere uno scambio. Oggi, ci si iscrive al sito; si inserisce il proprio annuncio descrivendo la città, il quartiere, la casa, i membri della famiglia; si indicano le destinazioni sognate; si precisano idiosincrasie (bambini e animali domestici sono i benvenuti o meno?) e richieste (serve qualcuno disposto a dar da mangiare al gatto o a bagnare le piante in nostra assenza?); si inseriscono fotografie dell' abitazione. Fatte queste operazioni, è il momento di mandare le proposte di scambio: se l' interesse è reciproco, si prendono accordi su date, consegna delle chiavi e modalità del soggiorno, e infine si parte.