Recensioni / Sesso matto

Si ride, e di gusto, leggendo le avventure dei personaggi delle nuove storie di Gianni Celati, quattro racconti radunati sono il titolo ariostesco di “Selve d'amore" (Quodlibet, pp. 120, € 12,50) terza puntata del suo “Costumi degli italiani". Nel primo l'io narrante racconta in modo caotico e concitato - tipico dei personaggi celatiani - i suoi desideri sessuali di giovane umano rivolti alla signora Guzzi, moglie di un colonnello, che li ha suscitati frequentando la casa della madre sarta. Inforca la bicicletta e la va a cercare nella città vicina dove si è trasferita. "ll caso Muccinelli" è invece la storia di un investigatore strampalato che piomba in una cittadina e con le sue indagini balzane la mette in subbuglio: cosa sta cercando? Nel “matrimonio Bellavista" è il figlio maggiore a sposarsi con una ricca ragazza, e come nel primo racconto "Selve d'amore", l'ambiente della narrazione è la famiglia, con le sue dinamiche edipiche (la Madre quale motore immobile di quasi tutti i racconti del "Costume degli italiani"). Infine, "La notte" contiene la malinconica storia del ricovero manicomiale di Pucci, personaggio già incontrato in altre storie precedenti, che lancia mattoni contro la madre. Celati è tornato all'ambiente pazzerello della “Banda dei sospiri" (1976), con un giovane narratore, madre, padre e fratello maggiore, a fargli da
spalla; lo fa portando con sé l'esperienza narrativa e linguistica dei "Narratori delle pianure", il suo libro più famoso, uscito negli anni Ottanta. La lingua zoppicante di “Selve”, piena di anacoluti, frasi a senso,inciampa, ma senza mai cadere, come accadeva in “Comiche e Guizzardi", e rivela un'umanità altrettanto comica, imbambolata, folle. Si ride per le bizzarrie dei personaggi, per gli
strani pensieri e accadimenti, ma anche per le formule escogitate dal narratore. La malinconia si è fatta più spessa e densa, e come nell'ultimo racconto “La notte”, non basta più una risata per dissolverla. Il viaggio al termine della notte di Celati ha come sua destinazione i misteri dell'animo umano, la strana mescolanza di ragionevolezza e demenza. ll desiderio è ora diventato
l'assoluto protagonista delle sue storie, una sessualità diffusa, autoriferita, irrefrenabile, come quella di un adolescente. Lo scrittore ci sta raccontando non si sa bene se l'alba del desiderio
stesso o invece il suo tramonto.