Ache cosa serve la letteratura? Perché dedichiamo tempo ed energie a
raccontare (o ascoltare) racconti, a inventare e ripetere poesie?
Mario Barenghi affronta questo argomento secondo due prospettive
complementari: da un lato ragionando su alcuni aspetti della viva
esperienza letteraria (la lettura, i modi della comunicazione, i
rapporti con gli usi linguistici, l’attività dell’insegnamento),
dall’altro interrogandosi sui fondamenti antropologici della
letteratura, in dialogo con i recenti sviluppi degli studi sull’origine
della nostra specie.
In questa luce acquista credito l’ipotesi che in fondo, lungo
l’affascinante ed enigmatica vicenda dell’evoluzione umana, un qualche
Prometeo sia esistito davvero: perché la letteratura, come il fuoco, è
uno strumento con il quale, nella battaglia per l’adattamento e la
sopravvivenza, si possono fare tante cose diverse.