Recensioni / Il canone del tè

Quante volte avrete cercato una risposta alla vostra passione per il tè? Per alcuni è un fatto di moda, per altri davvero non c’è risposta. Io non ho una risposta. Sono semplicemente affascinata dalla preparazione del tè e dall’idea che è una ricerca tra la scelta dell’acqua, degli utensili, delle migliori foglie. A volte sembra un gioco, e io spero che lo sia sempre per me. Il mio cuore ha risuonato con le parole semplici con cui è scritto il Canone del tè. Parole con cui Lu Yu offre la sua conoscenza pratica all’arte di preparare il tè. Ed è per questo che ne scrivo.

Il dio del tè, o il nuovo matto di Chu (così era chiamato Lu Yu), ha scritto questo breve trattato nella tranquillità del bosco di Tiaoxi, mentre era in corso una rivolta in Cina che portò l’imperatore alla fuga. Solo un matto poteva ritirarsi nei boschi per scrivere un trattato su una pianta, intrattenendosi con monaci e letterati, mentre era in corso una rivolta. Ma questo ha valore per me: ritirarsi per ricercare quell’armonia che gli uomini perdono nella loro lotta alla sopravvivenza. Per me la vita acquista valore con questa stranezza. Gli esseri umani devono bere e mangiare per sopravvivere e provano a farlo nel migliore dei modi, perché si aggiunge valore al gesto.

Eppure Lu Yu non faceva cerimonie. Non c’è solennità nelle sue descrizioni, ma una semplicità che stupisce. La perfezione andava ricercata nella scelta dell’acqua, del fuoco, del legno, del metallo e della terra e nel loro equilibrio. Un pratica, una ricerca per bere il miglior liquore e trarne giovamento fisico.

Quando ci si mette se stesso in quello che si fa, qualsiasi cosa essa sia, questa si eleva. Un esempio è il Chajing, il Canone del tè, considerato la bibbia del tè da molti. Eppure è un manuale su una cosa semplice, mettere a bollire delle foglie con dell’acqua salata (ai tempi di Lu Yu il tè veninva bollito), usando strumenti e materiale adatti e avendo cura della qualità del prodotto. Niente di religioso.

Io non voglio considerarlo una bibbia, ma un’opera d’arte. Ho conosciuto la differenza tra la religione e l’arte.