Recensioni / Cronache marziane dal Raccordo Anulare

L'esito fortunato del film deve molto alla ricchezza del libro Sacro Gra, vincitore del Leone d'oro a Venezia, nasce da un diario di viaggio in quel non-luogo che e il Grande Raccordo Anulare di Roma, realizzato e trascritto, con gusto affascinante e perverso del dettaglio, dagli autori del volume Nicolò Bassetti e Sapo Matteucci. Mappe, incontri, visioni, allucinazioni e un pullulare di spiazzanti episodi umani (come se il Sacro Romano Gra fosse sede prediletta di creature borderline) ci descrivono un territorio mobile, senza identità, punteggiato dalle attese e cosparso da escrescenze, enigmi, casermoni elementari, borgate magmatiche. Il Corviale è un serpente architettonico solcato da vertigini alla Piranesi. La città fantasma di Mezzocammino è di materia «gassosa e metafisica». Inaccessibile nella sua dominanza, svetta l'ospedale Sant'Andrea. A Torre Annunziatella vive il crociato delle palme, che ausculta e monitorizza i punteruoli rossi seminatori di morte fra i tronchi. I novemila metri quadri di salsa, merengue, tango e rock and roll del Palacavicchi pulsano di ballo vintage. Torre Maura è un lembo di marginalità assonnata. Scenari marziani, stupefacenti transumanze.