Recensioni / Pensiero tra le immagini dialettiche - Idea della prosa di Giorgio Agamben

Chiunque abbia avuto esperienza all’estero e si sia confrontato con persone straniere in merito alla filosofia (per ragioni di ricerca o anche solo come argomento di discussione comune), si è reso conto che uno dei nomi più stimati della filosofia italiana, e anche uno di quelli più conosciuti e letti, è quello di Giorgio Agamben; all’età di 71 anni, Agamben è ormai ufficialmente riconosciuto come una voce essenziale del pensiero contemporaneo, fonte di ispirazione per le scuole di diversi paesi.

Oltre ad essere sofisticato interprete di alcuni degli autori più importanti del Novecento, primi tra tutti Walter Benjamin, Aby Warburg e Michel Foucault, la grandezza del filosofo originario di Roma sta anche nell’ampiezza dello spettro di argomenti e temi trattati, e nella sua capacità di trarre linfa vitale proprio a partire da quella moltitudine: dalla teologia alla biopolitica, dalla storia dell’arte alla mistica ebraica, dalla storia della filosofia alla letteratura… per queste ragioni il suo punto di riferimento è il già citato Walter Benjamin, perché da lui ha recepito nozioni chiave come quelli di “immagine dialettica” e di “costellazione”, ovvero la capacità di comprendere i fenomeni in un rapporto di relazione non logica, bensì sintetica, basata sull’accostamento e non sull’astrazione. Sono i volumi dedicati all’idea fulminante dell’Homo sacer che hanno fatto di Agamben un classico, pubblicati per Einaudi, ma un altro editore sempre attento alle opere di questo pensatore è Quodlibet: dopo L’uomo senza contenuto del 1994 e Bartleby. La formula della creazione del 1993, nel 2002 venne pubblicato Idea della prosa. L’editore di Macerata ha deciso di ripubblicare il volume importante di Agamben, una delle sue opere più suggestive e agili, seppur sempre intensa e incredibilmente profonda. Si tratta di quelli che vengono definiti “Trentatré piccoli trattati di filosofia con undici immagini dialettiche”, ovvero una serie di “idee” che vengono trattate in rapporto a immagini e fotografie; testo fulminante che rappresenta anche un determinato metodo che si intende seguire, un metodo legato alla frammentarietà che caratterizza la modernità e che in più occasioni è stata la modalità espressiva di artisti ma soprattutto di filosofi, da Adorno, a Wittgenstein, ad appunto lo stesso Benjamin.

In questo senso il libro è da un lato un modo di addentrarsi in uno stile di pensiero, ma anche una sorta di viaggio in una serie di parole chiavi e concetti utili per introdursi nella filosofia e nella comprensione dello spirito dei nostri tempi.