Recensioni / Dal Po affiorano poemetti teneri come caramelle

Poesie piccole come le cose della vita (una fila di formiche, un caffè alla finestra, una ragazza che piange sul treno), da leggere una dietro l'altra, godendoseli come fossero caramelle, in italiano o nella lingua in cui l'autore le ha pensate e scritte: il dialetto parlato sul Po, al confine tra Mantova e Cremona. Classe 1977, professione libraio, Giovanni Previdi spiega questa scelta nell'introduzione che precede i quarantaquattro pnemetti racchiusi nel volume; «ll dialetto si è manifestato in me sottoforma di macchie, come nelle irruzioni cutanee improvvise. E ho dovuto grattarrni». ll risultato è un'agile raccolta che strizza l'occhio al prima Stefano Benni, ma con umiltà e senza ruffianeria, uno scrigno di immagini da tenere a portata di mano per riscoprire la poetica tenerezza della quotidianità.