Recensioni / Le Corbusier per Olivetti

Stasera alle 21 con la conferenza di Silvia Bodei si conclude la rassegna "I giovedì dell'Architettura" organizzata dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Rovigo. L'architetto Bodei parlerà del suo studio su Adriano Olivetti e Le Corbusier per la fabbrica di Rho (ora presentato in un bel volume di Quodlibet editore). Il grande architetto svizzero-francese inseguì Adriano Olivetti fino dal 1935 per ottenerne un incarico; la corrispondenza ora pubblicata è al limite della piaggeria: "...Lei non dovrebbe nutrire alcuna preoccupazione circa alle spese che comporterebbe l'esecuzione di tale progetto...... i nostri compensi sono gli stessi di... tutti i nostri colleghi...Se Lei è d'accordo al 7 per cento del costo dei lavori...l'idea di realizzare una piccola costruzione per Lei mi affascina...Ma il progetto che mi sta più a cuore è, beninteso, quello riguardante la Sua Città Industriale con fabbriche e quartiere operaio".
Né la villa né il progetto della città avranno seguito. Le Corbusier viene invitato successivamente a partecipare al team di progettazione per la Nuova Ivrea con gli italiani Figini e Pollini ma risponderà ad Adriano con malcelata delusione. Olivetti e Corbu si incontreranno a Parigi nella primavera del '35 e nell'autunno del '36 ma bisognerà aspettare gli anni '60 perché il grande industriale italiano affidi l'incarico della fabbrica di Rho allo studio di Rue de Sèvres 35.
Nello staff parigino è entrato da poco tempo un architetto sudamericano che farà parlare di sè e che avrà una parte fondamentale anche per il progetto di Le Corbusier per l'Ospedale di Venezia. Si chiama Guillermo Jullian de la Fuente e questo spiega perché per le sue ricerche di Silvia Bodei sia dovuta andare anche a Santiago del Cile. La fabbrica di Rho avrebbe dovuto essere un edificio di dimensioni sterminate su un'area di più di 90.000 metri quadri; il solo blocco degli uffici aveva le dimensioni dell'unità d'abitazione di Marsiglia e i tre moduli quadrati della produzione quasi la stessa dimensione della piazza del Palazzo delle Assemblee di Chandigarh. La nuova sede della Olivetti Hardwhere avrebbe fatto tesoro di tutte le invenzioni/intuizioni di politica aziendale e di grande apertura politica che Adriano aveva saputo mettere in campo dagli anni trenta in poi. Purtoppo nel marzo 1960 Adriano Olivetti muore e in due o tre anni declinano le fortune della ditta che è dilaniata da contrasti di gestione.
La fabbrica di Rho non verrà realizzata ed anche la politica aziendale dell'industria italiana, priva della stella polare di Adriano, prende direzioni assolutamente diverse; di esse vediamo ora gli infausti esiti.