Recensioni / Tacchini danzanti e altre strampalate bizzarrie

L'umanità è da sempre costellata da esseri umani bizzarri e insoliti. Alla maniera di Bouvard e Pécuchet, le loro storie sono spesso al limite del credibile. E per bontà della storia hanno un loro cantore, che risponde al nome di Paolo Albani. Un geniale mattacchione che ci ha regalato libri uno più bello dell'altro. Libri strampalati, sia detto: insoliti, curiosi, inaspettati - proprio per questo imperdibili. Qualcuno a caso: Forse Queneau. Enciclopedia delle scienze anomale (Zanichelli); Dizionario degli istituti anomali nel mondo e I mattoidi italiani (entrambi per Quodlibet). L'ultima fatica di Albani arriva con Note Azzurre, la collana di ebook dell'editore Quodlibet curata da Giuseppe Dino Baldi, Elena Frontaloni e Paolo Maccari. Ed è anche questo un rarissimo esempio di libro indispensabile.
S'intitola Fenomeni curiosi ed è il repertorio ragionato di alcuni fatti di cronaca più o meno attendibili, che colpiscono per la loro inverosimiglianza, imprevedibilità, e per collocarsi nel limbo delle eccezioni. Elencati per parole chiave e disposti alfabeticamente, dalla "a" di "appuntamenti saltati" alla "z" di "zingarelli" (inteso come vocabolario, di cui si passa in rassegna la voce "integrale"), passando per il "complesso della frase a metà" o "Hasek e la guida al nulla" e così via.
Emergono personaggi incredibili, fautori di teorie singolari, a volte deliranti, strampalati filosofi assertori di pensieri arditi e bizzarri inventori d'incerti attrezzi. Personaggi eccentrici, a volte patetici e involontariamente comici, una specie che ricorda quei "folli letterari", così li chiamava Queneau, che lo stesso Albani ha raccontato come "mattoidi italiani": mattoidi davvero ma non matti abbastanza d'aver varcato la soglia di un manicomio. Comunque, come gli iconoclasti di Wilcock, il lato grottesco di questi personaggi anonimi e marginali ha un che di autentico, «di sanamente istruttivo che li riscatta e li rende simpaticamente amabili». Difatti sono davvero simpatici. Sarà difficile non farsi affascinare dai tacchini danzanti addestrati dall'ingegnere minerario Canisk, famoso in tutta l'Unione Sovietica degli anni Venti, così come da Alcide Pescherini, il muratore di Ancona che era solito riempirsi di zolfo le tasche dei suoi pantaloni. Insomma, un dizionario di curiosità capaci di sedurre il lettore e farlo innamorare di questi pazzi furiosi, catalogati alla maniera di un archivista «con un piglio distaccato e divertito». Del resto l'autore è convinto che «l'osservare e il catalogare casi di anomalia e di devianza comportamentale rispetto al pensiero dominante, dilagante e omologante sia un ottimo viatico per comprendere meglio e al contempo mettere bonariamente alla berlina l'illusoria presunzione della nostra normalità».
E ha ragione. Val la pena perciò leggere e rileggere queste storie, tenerle sul comodino. E consolarci, man mano che leggiamo, di noi stessi e delle nostre bizzarrie. Scoprendo che le storie raccontate da Albani creano una poetica generalizzata con le loro stramberie e le soluzioni fantasiose che strapperanno più d'un sorriso. E non rimpiangeremo i mattoidi italiani raccontati precedentemente, come quell'inventore che raccomandava di bere sì l'uovo fresco, ma di farlo con una cannuccia infilata direttamente nel sedere della gallina affinché fosse rigenerato il fluido vitale dell'uomo.