All'inizio degli anni Settanta, Cochi e Renato portarono al successo una
canzone di Enzo Jannacci nella quale sostenevano che "la gallina non è
un animale intelligente: lo si capisce da come guarda la gente". Da quel
momento, le illazioni sulle galline entrarono di diritto nel bagaglio
ironico-filosofico della comicità e dell'avanguardia (che, a quell'epoca
come in ogni epoca, spesso andavano a braccetto). Ovvio, dunque, che la
gallina non intelligente di Jannacci, Cochi e Renato abbia influenzato
lo scrittore (ex?) sperimentale Luigi Malerba, quando nel 1980 pubblicò
questo divertissement. A metà tra il gioco per ragazzi (genere da
Malerba sempre frequentato) e il soggetto da cabaret, questo piccolo
catalogo di amenità viene ora riproposto con nove storielle inedite che
si sommano alle 131 del 1980 e alle altre 15 aggiunte nell'edizione del
1994. Si tratta di frammenti riflessivi nei quali si esprime l'idiozia,
appunto, delle galline; specie quando assomigliano a noi umani: "Le oche
si vantavano con le galline perché le loro antenate avevano salvato
Roma dando l'allarme dal Campidoglio
quando i galli avevano tentato di entrare dalle mura. Una gallina disse
che se al posto delle oche ci fossero state le galline forse li
avrebbero fatti entrare e così Roma, conquistata dai galli, sarebbe
diventata il più grande pollaio del mondo". Giochi di parole, salti
logici, slittamenti storici: è ben presente la sublime lezione delle
"Tragedie in due battute" di Achille Campanile, come pure il "cloffete
cloppete" della "Fontana malata" del Palazzeschi sperimentale. In ogni
caso si tratta del prodotto di uno scrittore che si vuole divertire:
"Tutte le galline del pollaio si riunirono per discutere il significato
del proverbio `Meglio un uovo oggi che una gallina domani`. Nonostante
le lunghe discussioni, non arrivarono a capo di nulla. Alla fine una
gallina disse che c'era un errore di stampa e che il vero proverbio era
`Meglio un uomo oggi che una gallina domani`. L'autore di romanzi molto
impegnati e impegnativi qui si concede al gioco: peculiarità che dopo il
Gruppo '63 (del quale Malerba fu tra gli animatori) divenne terreno di
incontro tra sperimentazione e tradizione. Non è un caso che proprio il
Calvino dell'"Oulipo" sia stato tra i maggiori sostenitori delle galline
di Malerba. Forse però si poteva recuperare questo piccolo testo
aggiungendo qualche minimo suggerimento critico, che avrebbe valorizzato meglio l'operazione (e di Malerba
vorremmo che fossero ristampati i romanzi, da troppi anni introvabili).