A guardarci dalla copertina è «Il più famoso scienziato di Catoplepa», un animale fantastico di colore marrone con la testa verde e tre denti.
Piega collo lunghissimo verso il basso, mentre dietro s'intravedono
quattro gambe e la coda che finisce nella quarta. Cosa ci fa questa
immagine, realizzata da Iacopo Mariconda e dall'Atelier dell'Errore,
sotto il titolo Le
galline pensierose su questo smilzo libretto? Concentra in sé tutta la
fantasia immaginosa e bizzarra che c`è dentro il volume di Luigi
Malerba.
Si tratta di un testo eccentrico del grande scrittore emiliano,
vissuto per buona parte della sua vita a Roma, dopo essere nato a Parma.
Eccentrico e bellissimo. Uscito una prima volta nel 1980, con il viatico
di Italo Calvino, presso Einaudi, è andato crescendo di pagine -poche
ma essenziali- una seconda volta per Mondadori, vent`anni fa, mentre
esce ora con undici nuove storielle postume in questa edizione presso
Quodlibet. Malerba se ne è andato nel 2008 dopo averci dato libri
indimenticabili, ma il suo umorismo, la sua vocazione al nonsense, la
filosofica vena della sua scrittura, è ancora qui e ricomincia a
circolare grazie alla Compagnia Extra di Jeat Talon ed Ermanno Cavazzoni
che lo ripubblicano.
Cosa contiene il libro? Sono 155 brevi storie di qualche riga ciascuna,
che hanno per protagoniste le galline - forse le discendenti dello
scienziato dl Catoplepa. Sono racconti zen, che contengono illuminazioni
non solo sui pennuti da cortile; ma su di noi uomini. Come ha scritto
Calvino, Malerba dà forma ai pensieri gallinacei che ci sono nelle
nostre teste di umani. Impossibile riassumere il libro o qualcuna delle
fulminanti storielle. Bisogna leggerle. Fanno ridere e riflettere. Sono
un continuo fuoco d`artificio d`intelligenza e imprevedibilità.
Le galline di Malerba sono pensierose, perché è proprio il pensare che
le fa essere strane, bizzarre, impossibili, e soprattutto stupide. La
stessa pensosità che ci abita così di frequente – per fortuna non
sempre-, e ci fa essere una specie ingegnosa, ma anche un poco folle. Le
galline sono le nostre controfigure. Si dice: Stupido come una gallina.
Malerba ci dimostra che sì, sono stupide, ma come noi piene
d'immaginazione e di fantasia. Pensano cose impensabili, incoerenti e
perfettamente logiche. Ridendo per qualche momento almeno si è un po' meno pensierosi.