Recensioni / Tra letteratura per l'infanzia, teoria dei media e filosofia della storia

La portata di un pensiero che non intende rinunciare a intervenire sulla realtà viene un po' messa in secondo piano, anche se non eclissata, laddove il tema della secolarizzazione, come avviene nel recente libro di Sigrid Weigel, Walter Benjamin. La creatura, il sacro, le immagini, (ed. oríg. 2008, trad dal tedesco di Maria Teresa Costa, pp. 300, euro 24, Quodlibet, Macerata 2014), si declina in un rapporto più ravvicinato con il tema del sacro, quale dimensione che trascende la nuda vita naturale, e in un dialogo prevalente con gli scritti benjaminiani degli anni venti, nei quali la prospettiva teologica e metafisica innerva in modo più visibile l'esposizione filosofica.
Abbiamo qui uno sforzo interpretativo di grande profondità teorica, non privo di asperità concettuali e spesso di difficile lettura, ma a tutti gli effetti destinato a rappresentare un'importante occasione di verifica per l'esegesi benjaminiana. Al centro della lettura di Sigrid Weigel vi è la convinzione che l'importanza politica della religione (ripresentatasi in modo sconvolgente alla coscienza contemporanea nella forma dei vari fondamentalismi) inviti a una riflessione sulle tracce religiose della stessa civiltà europea. Proprio la filosofia benjaminiana della storia, incentrata su un concetto di secolarizzazione quale allontanamento dalla creazione e dalla dimensione del sacro, piuttosto che come fenomeno
di superamento e traduzione di significati religiosi (secondo la nota formula della teologia politica), consentirebbe di far fronte alle ambiguità costitutive della coscienza romantica e moderna.