Uno studio condotto sui polli, pubblicato qualche anno fa nella versione
online della rivista «Proceedings of the National Academy of Sciences»,
ha dimostrato come i cervelli dei mammiferi e quelli deipennuti siano
molto più simili di quanto si immaginasse. Potrebbe perciò non
considerarsi più tanto offensivo parlare di «cervello di gallina», come
invece cantavano Cochi e Renato («la gallina non è un animale
intelligente: lo si capisce da come guarda la gente»). Ne era forse già
convinto Luigi Malerba quando incominciò a scrivere Le galline
pensierose, una serie di storielle il cui primo nucleo vide la luce con
Einaudi (1980), successivamente con Mondadori (1994), storielle che
mostrano le debolezze umane attraverso l'apparente stupidità delle
pennute. Il libricino che pubblica Quodlibet con lo stesso titolo (pagg.
96, euro 12) comprende anche una serie di «nuove galline» inedite
insieme con quelle precedenti.
«Una gallina teneva nel becco un pezzo di formaggio. Le si avvicinò un
gatto e le disse: "Haibelle penne e belle gambe. Se tu sapessi cantare
saresti il migliore tra tutti gli uccelli. Perché non mi fai sentire la
tua voce?". La gallina, che conosceva la favola del corvo e della volpe,
rispose: "Col cavolo!" e così il formaggio le cadde in terra. Il gatto
lo prese e scappò via di corsa». È questa una delle 155 storielle di
Luigi Malerba contenute nel libricino e delle quali Italo Calvino ebbe a
dire: «Stanno tra il leggero umorismo del nonsense e la vertigine
metafisica degli apologhi zen (...); per Malerba osservare le galline
vuol dire esplorare l'animo umano nei suoi inesauribili aspetti
gallinacei». E difatti non è difficile cogliere in ciascuna di queste
brevi storielle un riferimento alla comica stupidità umana ma a volte
anche una sorta di morale o di tristi e sensate verità. Il libro tra
nonsense apologo zen e amenità tornano le 155 storielle dell'autore
sperimentale
Queste galline di Malerba formano un catalogo di amenità e rappresentano
un episodico divertissementnell'attività di un autore di opere
certamente più impegnate, un autore che si avventurò anche in percorsi
di tipo sperimentale e d'avanguardia.