Recensioni / La presa di Roma, l'ultimo incubo per l'Occidente

...Chi oggi ricorre alle parole del libro sacro tenta di risollevare una bandiera antica: di fatto ricorre all'antica pratica del mascheramento sacrale delle ambizioni politiche. E' la stessa strategia dei predicatori cristiani delle crociate medievali o degli autori di quei manuali del soldato cristiano che furono stampati nel '500 per incitare al massacro i combattenti delle guerre di religione all'interno dell'Europa moderna. La Bibbia veniva saccheggiata per mettere infila una dopo l'altra le incitazioni più feroci. Sappiamo quante guerre e quanti stereotipi dell'alterità e dell'intolleranza segnarono da allora in poi i rapporti tra i popoli.
La tesi del «Dio lo vuole», l'imposizione del dovere sacro di versare il sangue per conto di Dio e in suo nome, furono lo strumento di una smisurata volontà di potenza mirata all'obbiettivo di fare del popolo una massa compatta e obbediente agli ordini dei sovrani benedetti dal clero. Non che mancassero voci più caute e razionali. Basterà ricordare come il massimo teologo della Compagnia di Gesù Francisco Suarez nelle sue lezioni sulla guerra agli allievi del Collegio Romano di fine Cinquecento (oggi appena edite etradotte da Quodlibet ), provasse a ragionare a freddo sul problema della guerra giusta: una questione che aveva fatto versare fiumi di sangue e di inchiostro . Suarez levava la sua voce contro i predicatori che brandivano la croce e si mettevano a capo di folle fanatizzate urlando che bisognava vendicare l'offesa fatta a Dio: Dio osservava il gesuita non aveva bisogno di uomini per vendicare le ingiurie: se voleva, poteva farlo benissimo da solo.