Recensioni / Il corpo mente meno del volto

 

Ricostruire la vita dalle opere è stato il lavoro di Mauro Mattia, che in un bel volume uscito da Quodlibet restituisce senso e complessità dell'originale ricerca di Tiziana Fusari (1951-2012), raffinata artista marchigiana troppo presto uscita dal mondo. In questo ricco e ben congegnato libro antologico, alle immagini dei lavori di Fusari s'intrecciano testi critici, stralci di diario dell'artista, documenti, fotografie, secondo una scansione che riprende le serie cui l'artista si è via via dedicata in trent'anni di carriera: dalle pitture astratte dei «Lampi», alle «Vele» (la serie più longeva sviluppata per vent'anni a partire dal 1990) dipinte su veline da sarta, dalle «Figurine» ai deliziosi «Abbecedari», alle metafisiche altalene della Comédie humaine. Prezioso strumento di lettura d'insieme dell'opera fusariana, il libro propone un repertorio di spunti di silente conversazione tra il lettore e un'artista che scriveva: «lo ho sempre la sensazione di non appartenere ad alcuna realtà, ho quasi il senso di non esserci». E ora che non c`è più, guardando le sue opere abitate da corpi senza volto, instabili e improbabili, riscopriamo con e grazie a lei che il corpo mente meno del volto «al di là di tutti i luoghi comuni sullo sguardo e l'anima». Ma in realtà è il mondo espressivo tutto dell'artista, fitto di riferimenti al cinema, alla danza, alla letteratura, al teatro, alla fotografia, a essere fuori dal comune e di questo immaginario autenticamente non convenzionaleTiziana Fusari Rewind offre un atlanteavvincente.