Recensioni / Discussioni. Il carteggio Fortini-Calvino spia di un'epoca di passioni intellettuali

Ma con i muri sono crollate anche le idee
Caro Fortini... Caro Calvino... Leggendo sul «Corriere» di ieri (e, più estesamente sull'«Annuario del Centro Studi Franco Fortinu» di Siena) alcuni passi del carteggio intercorso fra i due scrittori dalla metà degli anni '5O alla fine degli anni '70 è impossibile non avvertire, accanto alla sensazione di euforia che si sprigiona dallo spettacolo dell'intelligenza e della passione intellettuale, anche un piccolo brivido di nostalgia, di rimpianto, persino dl rimorso: sono passati pochi decenni e sembra passato un'intera epoca. Fra chi e chi, fra quale e quale altro protagonista dell'odierna scena culturale possiamo immaginare uno scambio, un confronto, diciamo pure uno scontro di idee paragonabile a quello che emerge da queste lettere? Confesso di non avere risposta; e ho un bel cercare di convincermi che certe abitudini - già allora in declino, e tenute vive solo dall'orgogliosa tenacia con cui qualche «ospite ingrato - si sforzava di resistere al proprio tempo - sono ormai definitivamente scomparse, che oggi, se abbiamo qualcosa da dire a qualcuno, non gli scriviamo una lettera ma gli facciamo una telefonata, gli mandiamo un fax, ci facciamo vivi via Internet... Storie. Ciò che è venuto meno è ben altro che un'abitudine: è la voglia , la capacità, forse addirittura la possibilità di avere delle convinzioni estetiche o etiche o politiche, di difenderle, di confrontarle con quelle dei nostri dissimili. Altro che crisi delle ideologie qui rischiamo di avviarci, una dissacrazione dopo !'altra, un crollo di muro dopo 1'altro, alla paralisi delle idee. Chissà che non sia venuto il momento di allestire qualche altarino, di tirar su qualche muretto.~ così forse, ricominceremo a sentirci diversi, a discutere, insomma a scriverci, nella realtà o nella metafora, delle lettere.