Recensioni / Traduzioni, la migliore è quella sostenibile

Tra i «mestieri del libro» uno dei più importanti, e sottovalutati, è quello del traduttore. Eppure gran parte dei libri che leggiamo, soprattutto romanzi, sono stati scritti in una lingua diversa dall’italiano. «Le traduzioni, come il vino, possono essere sottoposte a diversi procedimenti di lavorazione, partire da una quantità disparata di metodi, arrivare a risultati (ebbene sì) addirittura opposti». Ecco perché uno che questo lavoro lo fa con competenza e passione, Daniele Petruccioli, ha deciso di scrivere una «guida pratica per orientarsi nel mondo dei libri tradotti», intitolata Falsi d’autore (Quodlibet, pp.120, €10). Di una cosa bisogna essere certi: quando si compra una traduzione è inutile sperare di avere in mano l’originale, così come chi ascolta un disco contenente un’esecuzione degli Studi di Chopin non ha in mano lo spartito di quegli stessi Studi. Petruccioli porta il lettore in un excursus, anche storico, che passa attraverso il «traduttese» e il «tradiano», che svela trucchi, senza voler assolvere a priori il traduttore. Si arriva al capitolo finale per scoprire che esiste la «traduzione sostenibile». A patto, però, che si voglia essere «lettori consapevoli».