Recensioni / Nel museo dove non si fuma voglio esibire una pipa

Un consiglio inutile è ipso facto una contraddizione, un paradosso, dal punto di vista logico un’assurdità. Ma, specie se si definisce in partenza come tale – e non certo per modestia, per scetticismo o pessimismo – toglie subito dall’imbarazzo e riesce spiazzante come uno scherzo, uno sberleffo, una boutade. Sono inutili, ma dal primo all’ultimo irresistibili, i consigli che Luigi Malerba butta lì al suo lettore come una sfilza di argute provocazioni, l’invito bonario a partecipare a una rivoluzione, «un tentativo di sfuggire ai condizionamenti della necessità». Chi accetta di ascoltarli farà delle scoperte. Scoprirà le qualità nascoste del fango e dell’ombra: anche la propria, quella che non si può saltare ma non ci si può neanche rifugiare. Gli usi inattesi ma non inconsulti del treno, o del giornale (bene preziosissimo, anche escludendo del tutto l’ipotesi che lo si legga). I trucchi per zittire il proprio interlocutore, per mascherare o smascherare uno sbadiglio, per esibire indisturbati una pipa nel museo dov’è vietato fumare. Sono burle ferocemente innocue, o soavemente dirompenti: «inutili» a sventare l’ideologia del superfluo ma buone a fare «un uso nuovo e meno inquinante della civiltà».