Recensioni / "Discussioni" 1949-1953

La Cittadella, politica e cultura 1946-1948, note introduttive di S. Parigi e Gian Carlo Pozzi, Berga­mo, Stamperia Stefanoni, 2000, pp. 260, sip.

"Discussioni" 1949-1953, pre­messa di Renato Solmi, Macerata, Quodlibet, 2000, pp. 394, lire 48.000 (Centro studi Franco Forti­ni, Siena).

Segnaliamo le ristampe di due periodici che ebbero una originale funzione nel secondo dopoguerra, sia per forza intrinseca sia perché sempre saldamente e dialettica­mente inseriti nella cultura della si­nistra, egemonizzata dal Partito co­munista italiano.
Entrambi potrebbero essere adeguatamente recensiti soltanto ricostruendo criticamente lo svol­gimento dei temi trattati e quindi le loro relazioni con il contesto stori­co. Qui e per ora ci limitiamo a un primo cenno descrittivo.
"La Cittadella" iniziò le pubbli­cazioni il 20 febbraio 1946 e uscì regolarmente fino all’aprile 1948. Diffuse fino a 3.000 copie. Fu una voce autonoma e critica dei giova­ni antifascisti e militanti della Re­sistenza, prevalentemente iscritti o vicini al Partito d'azione, come il fondatore Salvo Parigi.
Ebbe parte importante nel di­battito interno di questo partito e pose problemi che furono discussi più tardi, talvolta molto più tardi, in tutta la sinistra. Vi scrissero an­che anarchici, militanti provenien­ti dal Pci, giovani che ebbero poi parte rilevante in altre iniziative po­litiche ed editoriali. A essa colla­borarono con temi culturali inno­vativi Giulio Preti, Giuseppe De Fi­netti, Bruno Zevi, nonché Delfino Insolera (1920-1987), che si auto­definiva un "divulgatore", ma fu in realtà uno dei primi nostri moder­ni filosofi della scienza (i suoi scrit­ti, fonti per la storia della cultura durante e dopo la Resistenza, stan­no or in Come spiegare il mondo. Raccolta di serene di Delfino Inso­lera, a cura di Claudio Capello e al., Bologna, Zanichelli, 1997).
Per un certo pedodo "La Citta­della" ospita pagine fondative del Movimento di religione, ispirato da Aldo Capitini e Ferdinando Tarta­glia, una complessa esperienza ora in corso di ricostruzione storiogra­fica e di ripensamento. L'archivio della rivista è depositato presso l'I­stituto bergamasco per la storia del­la Resistenza e dell’ età contempo­ranea e comprende anche le carte dell'omonimo locale circolo del ci­nema. Com'è noto tale circoli eb­bero in quel periodo una rilevante funzione di rottura culturale; il nu­mero del luglio 1947 pubblica un ampio resoconto del loro primo convegno.
"Discussioni" fu un modesto fo­glio ciclostilato, a limitata circola­zione (poche centinaia di copie). Il lungo saggio introduttivo di Rena­to Solmi esaurisce la ricostruzione dell’ esperienza umana e delle scrit­ture del periodico, ed è altresì il punto di partenza per specifiche rie­laborazioni tematiche e biografi­che. Furono qui elaborate alcuni grandi temi filosofici e politici; questi ultimi risentono dell’ aggra­varsi della guerra fredda, rispetto al tempo de "La Cittadella", con la quale vi fu comunanza oggettiva e soggettiva.
In appendice figurano le testi­monianze di alcuni dei redattori,
giovani o giovanissimi. Essi ebbe­ro, e alcuni hanno tuttora, una pro­pria presenza nella vita culturale e politica, a testimonianza della fe­condità dell’originaria esperienza. Agli inizi anche "Discussioni" era stato fortemente influenzato da In­solera, in particolare sul tema vio­lenza-non violenza, allora tra noi desueto, diversamente, per esem­pio, che nella cultura francese. Fra i collaboratori figurano altri protagonisti della nostra cultura, come Piero Bontadini, Cesare Cases, Franco Ferrarotti, Armanda Giam­brocono, Franco Momigliano, Claudio Pavone, ancora Giulio Pre­ti, Michele Ranchetti. Franco For­tini, che aveva diffuso idee e stimoli nel groppo de "La Cittadella", fu sempre vicino a "Discussioni", e vi scrisse toccando in sintesi inimita­bile passato presente e futuro.