In inglese «go» è un’esortazione: vai! Go, Johnny, go!
In giapponese, ma da anni anche in molte lingue occidentali, «go» è il nome di un antichissimo gioco di strategia. Pedine nere e bianche vengono disposte, una alla volta, dai due giocatori alle intersezioni di un tavoliere quadrato attraversato da 19 linee orizzontali e altrettante verticali. Lo scopo è quello di circondare con le proprie pedine ampie porzioni di tavoliere e il gioco arriva a un livello di complessità senza paragoni. «Come ha detto il grande esperto di giochi Alex Randolph (che per imparare il go ha vissuto a lungo in Giappone): - Non vi abbandoni mai la consapevolezza di star facendo una gita turistica in un Paese che non conoscereste a fondo nemmeno risiedendovi per anni» (cito dall’Enciclopedia dei giochi Utet di Giampaolo Dossena).
Nel 1969 uno scrittore francese poi divenuto molto famoso anche in Italia (Georges Perec), un matematico e scrittore francese poi rimasto un po' meno famoso (Jacques Roubaud) e un matematico sempre francese (Pierre Lusson) scrissero un Breve trattato sulla sottile arte del go, che solo ora viene tradotto in italiano (da Martina Cardelli, editore Quodlibet, pp. 168, euro 15). Il libro è un manuale che insegna effettivamente le regole del gioco, ma è anche pieno di trovate umoristiche, nel tipico stile semiserio dei seguaci di Raymond Queneau e dell’Oulipo. Per esaltare il go, dileggiano gli scacchi, con comico accanimento. Il gioco – che è finito – è una delimitazione della realtà – che è infinita – ma a differenza della realtà consente un controllo assoluto delle proprie mosse. Il go, invece, non pare tanto circoscritto: «Se è vero che un gioco è attraente finché conserva per colui che vi si dedica la promessa di
un’abilità sempre più grande, l’intuizione di uno stadio ancora da raggiungere, allora il go è veramente il Gioco dei Giochi».
Completano l’edizione italiana una nota di Tiziana Zita, esperta di go, e una meravigliosa intervista a Georges Perec, sui suoi giochi preferiti, fatta nel 1980
e finora inedita in italiano.