Recensioni / La parabola dei Cccp attraverso le immagini di Annarella, soubrette

Trecento foto a colori e in bianco e nero descrivono l’epopea del gruppo che ha rivoluzionato la musica degli anni 80.
Un viaggio nell’iconografia disturbante e deflagrante dei Cccp, vissuto attraverso le immagini e le fotografie di Annarella Giudici, la soubrette del gruppo reggiano. È questo il percorso visivo e spirituale affrontato da "Annarella, benemerita soubrette. Cccp Fedeli alla Linea", il libro, edito da Quodlibet, che raccoglie quasi 300 immagini inedite, a colori e in bianco e nero, mediante le quali vengono rivissuti gli anni di attività del gruppo musicale reggiano, dal 1984 al 1990. Il volume, curato dalla stessa Giudici assieme a Giovanni Lindo Ferretti e Rossana Tagliani, ripercorre attraverso le varie "incarnazioni" della soubrette – che passa con scioltezza e disinvoltura da eroina della rivoluzione a punk berlinese, ballerina di flamenco, mondina emiliana o elegante indossatrice l’avventura artistica della band, che oltre alla carica eversiva della sua musica e dei testi di Ferretti ha rivoluzionato il mondo dell’immaginario visivo e scenico della musica italiana di fine anni '80. Un cambio d’abito come una strofa, capace di mettere in discussione equilibri e comportamenti allo stesso modo di canzoni come "Curami", "Io sto bene" o "Emilia paranoica". Una rivoluzione dei costumi attraverso i costumi, tra ironia, ribellione e un pizzico di follia e nostalgia, esauritosi al ritmo delle picconate con cui è stato abbattuto il Muro di Berlino. Accanto ai giubbotti pelle e agli occhiali da intellettuale del chitarrista Zamboni e alle creste colorate e agli abiti sbrindellati di Ferretti, i due fondatori del gruppo (le performance dei Cccp infatti erano accompagnate dalle esibizioni al limite della provocazione e della follia di Fatur, “l'artista del popolo"); solo la grazia e il fascino di Annarella riusciva a domare questa energia, donando una sorta di equilibrio basato proprio sulla forza dei contrasti che venivano evocati. A impreziosire la collezione di fotografie, inframmezzate da commenti e dagli scritti di Marco Belpoliti, Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti, Rossana Tagliani e Benedetto Valde salici, c’è la presenza di 70 fotografie inedite di Luigi Ghirri, già autore della foto di copertina di Epica Etica Etnica Pathos e che in questo libro presenta nuovi e preziosi scatti. Altri contributi sono arrivati da Federico Brandani, Vittorio Catti, Toni Contiero, Diego Cuoghi, Gianni Ingrosso, Roberto Rocchi, Roberto Serra, Rossana Tagliati e Claudio Oleari.