Recensioni / A cento anni dal conflitto Quodlibet pubblica «Guerra del '15»

Nel centenario del primo conflitto mondiale, la casa editrice maceratese Quodlibet manda in libreria il prossimo 25 febbraio «Guerra del '15», testo del 1931 di Giani Stuparich, a cura di Giuseppe Sandrini (200 pagine, 17 euro). Ultimo rappresentante della grande stagione della letteratura triestina, Stuparich (1891-1961) è anche l'autore di «Racconti» (1929), recensiti con molto favore da Montale, il romanzo «Ritorneranno» (1941), dedicato anch'esso alla Grande Guerra, l'autobiografia «Trieste nei miei ricordi» (1948), che è anche il ritratto di una citta , e i «Ricordi istriani» (1961). Due mesi di trincea raccontati, «di giorno in giorno, anzi d'ora in ora, da un semplice gregario». Questo è, nelle parole dell'autore, il succo di «Guerra del '15», una delle testimonianze più autentiche che siano state scritte sul primo conflitto mondiale. «Dal suo umile posto» Giani Stuparich, volontario triestino, intellettuale arruolatosi come un soldato qualunque tra le truppe italiane che, falciate dalle artiglierie, cercano vanamente di strappare agli austriaci le alture del Carso, ritrae la guerra in un diario «fresco e vivo di vita», che «afferra la cosa rappresentata con potenza incancellabile», come notò Carlo Emilio Gadda recensendo la prima edizione del libro. «Ferma, contenuta, umana», la narrazione di Stuparich restituisce l'esperienza di un giovane, laureato a Firenze e collaboratore della «Voce», che affronta l'inferno della guerra a fianco del fratello minore Carlo.