In duplice modo trova compimento l'opera trentennale di Claudia Castellucci, co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, esecutrice silente, artista dotata di attenzione assolata. Intanto, il libro. S'intitola Setta, ovvero, Scuola di tecnica drammatica, stampa Quodlibet. Cos'è questo oggetto lo spiega la stessa Castellucci: «le indicazioni contenute in questo libro non chiedono di essere meditate, bensì praticate. Tale pratica è finalizzata alla fondazione di un modo di stare insieme: la scuola. Il libro fonda una scuola se almeno tre persone decidono di metterlo in pratica. La tecnica drammatica è l'ambito utilizzato da questa scuola per conoscere agonisticamente la realtà, perciò è soltanto un mezzo e non lo scopo di questa scuola. Ambizione del libro è quella di essere utilizzato come un attrezzo utile a sviluppare una scuola». Il libro diventa atto al Museo Marino Marini di Firenze, dal 18 marzo al 4 aprile, come Setta. Quadri di comportamento, cioè: «Ho deciso di spiegare i contenuti del mio libro attraverso una serie di quadri didascalici. Le opere che faccio sono tutte, in un modo, o in un altro, didascaliche. Anche la tecnica e la materia sono utili ad apprendere. Non voglio esprimere una teoria, ma invitare alla prassi».