Recensioni / La santuarizzazione delle cose inappropriabili

Storico del diritto romano, allievo di André Magdelain, Yan Thomas è stato una delle figure più singolari e inclassificabili delle scienze sociali francesi. I suoi seminari all’Ecole de Hautes Etudes en Sciences Sociales, bruscamente interrotti dalla sua morte nel 2008 (era nato nel 1943) attiravano studenti e colleghi di ogni disciplina, dalla letteratura alla filosofia, dall’antropologia, dalla storia alla sociologia. La sua opera, espressasi per lo più nella forma di saggi specialistici, ha influenzato storici e filosofi di più generazioni, da Pierre Legendre a Jacques Derrida e Giorgio Agamben. Il diritto, per Yan Thomas, non è il relitto storico di una civiltà perduta, ma una tecnica che attraverso il linguaggio costruisce realtà che la natura non è capace di creare. Riportiamo qui un frammento da un libro appena uscito per Quodlibet (Il valore delle cose, a cura di Michele Spanò), diventato un riferimento imprescindibile nel dibattito attuale sui beni comuni.