Uscito più di un anno fa, recensiamo questo libro con ritardo, ma non
potevamo non parlarvene, perché merita. Nel 2010 era uscito Tangenziali.
Due viandanti ai bordi della città di Gianni Biondillo e Michele
Monina, e l’idea era quella di percorrere a piedi il territorio ai
confini con le tangenziali di Milano. Questa è la stessa idea, con il
Grande Raccordo Anulare di Roma. Non è un lungo cammino, ma sono visite
successive, con tutti i mezzi possibili, auto, moto, mezzi pubblici, ma
soprattutto a piedi. Sicuramente avrete sentito parlare, e probabilmente
avrete visto il film, che ha vinto a Venezia. Il libro è ricco di
storie e di incontri, ed è scritto in modo piacevole, la lettura scorre
bene, tra borgate improbabili, quartieri dormitorio, aggregati urbani
cresciuti in modo incontrollato, alcuni nati dall’abusivismo, altri
dalla cementificazione successiva. Nomi come Laurentino 38, la discarica
di Malagrotta, Massimina, Nuovo Corviale, l’isola dei lampadari… Ma
oltre al cemento c’è la campagna, aziende agricole dentro il raccordo,
luoghi magici che nessuno si aspetterebbe vicino alla grande striscia di
asfalto su cui scorrono senza sosta automobili e camion, la foce del
Tevere e i fiumaroli, il Casale del Marmo, la tenuta Valchetta-Cartoni,
l’Insugherata.
Il camminare è anche questo, consente di scoprire la natura selvaggia e
incontaminata, ma anche di scoprire con occhio nuovo quelli che solo
apparentemente sembrano non-luoghi, e che invece visti da vicino, al
ritmo lento di 4 km all’ora sono oasi, isole, storie, e persone.
Bassetti è un paesaggista e si dedica professionalmente al recupero di
aree dismesse, e quindi sa leggere e raccontare con occhio attento
questo paesaggio post urbano e pre urbano insieme. Anche senza conoscere
Roma e i luoghi raccontati, il libro fa riflettere e fa venir voglia di
vederle queste borgate e queste periferie, camminandoci dentro.