Recensioni / Situs inuersus

Il nipotino ascolano dell'Ingegner Carlo Emilio Gadda ha un nome greco, Clio, e un cognome misterico, Pizzingrilli, fresco autore di "Situs inuersus" (Quodlibet). I suoi fraseggi astratti perché privi della lettera V, ma anche di grammatica e punteggiatura che li ancorino a terra, aleggiano come refoli di un vento intermittente. A che pro dilungarsi su improbabili derivazioni avanguardistiche joyciane o neoavanguardistiche (Gruppo 63 et similia) se basta tuffarsi, meglio, elevarsi, verso questa prosa mercuriale, libera di farci sondare i più estremi livelli del linguaggio? Tanto più se nelle sue pieghe scoviamo una sicura profezia del renzismo: "L'eco di un inno religioso suscitò un lacrimoso lamento d'improuuiso apparue un paradiso rupestre e una golpe morta furono conuocati per la macellazione foltissima moltitudine serra sue palpebre in splenetico disgusto diero un'urlo che s'udì fin su a l'Elicona tutte le ecatombi d'asini non muteranno il tuo destino di annaspatore".