Recensioni / Il J'accuse di Le Corbusier

Un libro raccoglie una serie di saggi brevi di Le Corbusier, che polemicamente esprime la propria opinione sull'arte decorativa e su altri temi di grande attualità. Le teorie di Le Corbusier sull'architettura e l'urbanistica sono note, sviscerate in molti saggi critici. Ma cosa pensava Le Corbusier dell'arredamento e delle arti applicate? Lo si può scoprire leggendo il libro L'arte decorativa (Quodlibet), che raccoglie una serie di articoli pubblicati nel 1925 sulla rivista L'Esprit Nouveau, a firma del grande interprete dell'architettura contemporanea (nel numero di luglio di AD una delle Storie è dedicata all'eredità culturale del maestro della Ville Savoye). In questi brevi saggi Le Corbusier, uno dei padri dell'architettura Razionalista, si scaglia con forza polemica contro la decorazione, auspicando un ritorno alla semplicità, condannando per esempio "la concezione che pretende di fare dei nostri utensili degli oggetti sentimentali". Gli argomenti trattati spaziano su diversi fronti: Le Corbusier esprime la propria opinione sul folklore, sugli "oggetti-sentimento", sull'estetica della macchina. Particolarmente interessante il discorso sulla funzione dei musei, dove si dice, tra l'altro, che "il museo è sbagliato perché non fa conoscere tutto. Inganna, dissimula, crea illusioni".