Recensioni / Ristampe italiane

[…] Per i tipi di Quodlibet, invece, la riapparizione di Antologia privata, l'autoantologia approntata da Manganelli nel 1989 poco prima della scomparsa. Ripercorre l'intero corso delle sue opere, quelle "narrative" (virgolette d'obbligo) e quelle più "argomentative" (idem), pezzi e recensioni per i giornali e i risvolti da lui stesso – splendidamente – approntati per le edizioni dei propri libri. I manganellofili apprezzeranno, se già non l'hanno fatto, le peculiarità delle scelte d'autore, che costruiscono un macrotesto di rimandi ludici e inquietanti. Per i neofiti, un'ottima possibilità d'ingresso nel cosmo di uno dei migliori fabbri che la nostra lingua abbia mai conosciuto. Una antologia è una legittima strage, una carneficina vista con favore dalle autorità civili e religiose, un massacro commercialmente attendibile, infine un mezzo per cui il così detto autore può dar sfogo alla parte più cruda della sua ambivalenza verso quei libri, di cui egli sa meno di chiunque altro. Non a caso è proprio quello di Tieste, ignaro divoratore dei suoi figli nell'empio banchetto di Atreo, il mito richiamato dal Manga in apertura di detto risvolto. Buon appetito.