Il 14 dicembre 1966 a Pistoia la galleria Jolly 2, in via San Bartolomeo, ospitava una mostra destinata a lasciare un segno nelle vicende della cultura di quel tempo: Superarchitettura. In mostra coloratissimi lavori di Archizoom (dove era in evidenza Andrea Branzi) e del Superstudio, fondato da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia. Il duo, nato nei territori dell'università cittadina, si era già segnalato nel 1965 per le sue Vitrines vivants per Ferragamo e proponeva un lavoro che mischiava architettura e arte, performance e illustrazione con una forte propensione per il cinema e un interesse per la fantascienza. Poi entrarono Gian Piero Frassinelli e Roberto Magris (i quattro sono ritratti in uno scatto di Ugo Mulas su Casa Vogue nel 1969) aggiungendo ulteriori dimensioni, e molti altri hanno incrociato i percorsi di questo laboratorio di creazione che ebbe ampia eco in Italia e all'estero, producendo oggetti come il tavolo Quaderna (con gli istogrammi a quadretti che divennero un marchio di fabbrica), il divano Sofo e la lampada Passiflora. Ora un interessante libro (La vita segreta del movimento continuo, conversazioni con Gabriele Mastrigli, Quodlibet) e una mostra al Pac di Milano: Super Superstudio, a cura di Andreas Angelidakis, Vittorio Pizzigoni e Valter Scelsi (catalogo Silvana) rilanciano questa lezione di rigore e ironia che dal 1966 al 1978 ha proposto oggetti e pensieri.