Recensioni / La ceramica e Burri a Città di Castello

[…] Una delle iniziative collaterali a Terrae è stata la presentazione di Burri esistenziale la raccolta della saggistica su Alberto Burri prodotta dagli anni '50 dallo studioso Enrico Crispolti. Il volume edito da Quodlibet di Macerata (Fondazione Passarè) è stato curato con assoluta scientificità da Luca Pietro Nicoletti. Erano stati invitati a presentarlo Vittorio Rubiu e Marco Tonelli, moderatore Lorenzo Fiorucci. Qualcuno ha rilevato che nel centenario di Burri e alla vigilia della grande mostra al Guggenheim di New York, la presentazione avrebbe dovuto svolgersi a palazzo Albizzini e non nel museo comunale, ma della Fondazione non c'era neanche un usciere. Il problema è che Crispolti è un "eretico" per i custodi dell'artista. Fra i primi ad esaltarlo, quando l'artista, – dopo la materia e i materiali assurti a surrogati pittorici, dopo le esplorazioni infinite di rottura con la pittura, dunque in piena logica non formale – è tornato al formalismo ittorico, seppure astratto, ne denunciò il ripiegamento e allora non dimostrò più interesse per lui. Tonelli, l'unico ad aver visto la mostra – dalle sue caute parole si evince una lettura non entusiasmante dell'artista, troppo incentrata sulla guerra e sulla sofferenza – ha cercato di non demonizzare l'ultimo Burri. Importante dato che emerge dal volume di Nicoletti, è di come Crispolti sia cresciuto criticamente proprio a partire dall'analisi della rivoluzione burriana e poi dalle successive evoluzioni, affrancandosi con ciò anche da Venturi, il suo maestro. Una separazione consensuale che, come dimostra questo volume, fondamentale per lo studio di Burri, non inficia un'esegesi di grande spessore.