Recensioni / Beppe Viola, Vite vere

Quante deve averne mandate giù, in redazione e fuori, il suo genio irriverente e anticonformista? Enfant prodige della scrittura, Viola entrò in Rai nel 1961. Passato inviato speciale e telecronista, dal 1979 al 1982 fu tra i conduttori della storica Domenica sportiva. Ha scritto per il cinema (Romanzo popolare di Monicelli; Cattivi pensieri di Ugo Tognazzi), per il cabaret canzoni con Renato Pozzetto ed Enzo Jannacci. Di aneddoti tipo, la celebre intervista a un cavallo o su un tram a Rivera tutto si sa, meno della sua innata verve di battitore libero. "Vite vere" era la sua rubrica sulla rivista Linus, e qui raccolte – oltre la sua – ci sono quelle di Oreste del Buono e dei colleghi di corso Sempione, dello stesso Rivera e di Pozzetto, dell'avvocato Agnelli e di Pannella. E di tanti povericristi come noi. I suoi preferiti. Prefazione di Enzo Jannacci. Introduzione di Stefano Bartezzaghi e una nota ai testi di Gino Cervi.

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