Recensioni / A ciascuno i suoi

Adesso che la vedo scritta, una lista dei libri più belli che ho letto in questo duemilaquindici, mi appare scontata, ovvia, o forse è solo una mia impressione, meno che per un titolo: quello di Beppe Viola, che non è una novità assoluta ma una raccolta di racconti pubblicati tra il 1977 e il 1982, anno della sua scomparsa, su una rubrica che ha tenuto per "Linus". Con Vite vere compresa la mia ho scoperto un personaggio – giornalista sportivo, uomo di cultura, dissacrante, umoristico, sincero, una sorta di Luciano Bianciardi meno rassegnato, se vogliamo che non ha fatto fatica a entrarmi nel cuore con le sue storie. Ritratti istantanei che riprendono una Milano che non c'è più attraverso i suoi personaggi più borderline (tra cui lui stesso, amici, colleghi).

Recensioni correlate