Recensioni / I libri del mese. Cosa hanno letto a settembre amici e collaboratori di Studio.

Attenzione, questo è un libro di culto. Pubblicato in francese nel 1835, ha dato vita a un intero genere letterario, amatissimo da Raymond Queneau e Umberto Eco: lo studio dei cosiddetti "folli letterari". Filosofi dilettanti, inventori eccentrici, poeti lunatici, i folli letterari sono tutti quegli scrittori marginali — oggi diremmo "outsider" — che nessun canone ha mai voluto accogliere, ma che per qualche ragione meritano di essere ricordati. Perché fanno ridere, perché fanno viaggiare, perché le loro meticolose ossessioni ci mostrano il mondo sotto una nuova luce. Dopo aver dedicato un libro intero ai Mattoidi italiani (Paolo Albani), Quodlibet pubblica per la prima volta in italiano il  testo seminale di Nodier, sfortunatamente soltanto in edizione ebook, tradotto e curato da Jacopo Narros. Tra i suoi folli lo scrittore romantico citava Francesco Colonna, esploratore di sogni, e Cyrano de Bergerac, esploratori di mondi: entrambi ampiamente sdoganati nel frattempo e riaccolti a braccia aperte nel canone. Ma i folli non hanno certo smesso di scrivere nel 1835, e ve ne sono sempre di nuovi da scoprire. I surrealisti, eredi di Nodier, votarono un culto quasi religioso a Jean-Pierre Brisset, che aveva scritto diversi trattati per sostenere che l’uomo discende dalla rana. E oggi? Nell’epoca del self-publishing e del LOL considerato come una delle belle arti, dei trattati sul signoraggio bancario e degli emendamenti generati col computer, i folli letterari non sono mai stati così attuali. Les fous littéraires, c’est nous.