Melograni presenta il suo libro al MAXXI
Per Carlo Melograni l'ambiente degli architetti ha coniato un aggettivo che vuole sottolineare la ferma coerenza del docente e preside di Roma Tre rispetto alle giovanili posizioni di intellettuale militante di sinistra, quella vera che faceva capo al Pci: «melogranitico». Il suo Architetture nell’Italia della ricostruzione (ed. Quodlibet) che verrà presentato oggi al MAXXI, non rinuncia ad uno sguardo impegnato su ciò che è stata la ripresa del costruire nel dopoguerra, fino al 1960.
In un fitto libro che supera le 400 pagine (segue Architettura italiana sotto il fascismo di otto anni fa), Melograni, classe 1924, offre un percorso nell'attivismo edificatorio di un’Italia ridotta in buona parte in macerie. La rassegna, attraversata da testimonianze personali, mette in evidenza il passaggio dall’entusiasmo dei progettisti, anche quelli più affermati per ,un lavoro di squadra finalizzato alla realizzazione di opere pubbliche ad una spinta individualista che ha via via portato l'architetto a privilegiate il segno personale al risultato collettivo. Tuttavia è proprio la «modernità», contrapposta da Melograni alla «modernizzazione», ad esigere un progetto unitario e condiviso seppure con il contributo di varie sensibilità e capacità.
L’autore esamina dunque la storia architettonica di quindici anni: dalla Liberazione che ha dato il monumento (Fiorentino e altri) ai martiri delle Fosse Ardeatine, definito da Alessandra Muntoni l’«edificio romano più importante del Novecento», alla nascita dei nuovi quartieri di edilizia pubblica in cui si impegnarono i migliori architetti del tempo. Per non parlare delle grandi opere (ponti, viadotti, fabbriche) necessarie alla ripresa economica simboleggiata infine dalla realizzazione dell’Autostrada del Sole.
Più di quanto capiti in testi di altri autori viene sottolineato il significato della scelta politica di privilegiare, con questa iniziativa, il trasporto privato (su gomma) rispetto a quello pubblico (su rotaia), con le conseguenze che ne sono derivate.