Recensioni / Il mito del bianco in architettura

Il volume edito da Quodlibet a cura di Massimo Zammerini, architetto, ricercatore e docente di Progettazione architettonica alla Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, propone ai lettori una serie di interessanti spunti di riflessione su un tema particolarmente caro agli architetti e non solo.

A renderne stimolante la lettura è infatti il taglio interdisciplinare dei saggi contenuti al suo interno, che attraversano campi diversi del sapere ma in qualche modo affini nella ricerca di base e muovono dall’architettura, punto di partenza delle riflessioni più generali, per aprirsi al confronto con l`archeologia, l’arte, la letteratura e anche la psicanalisi. La psicanalisi è un elemento determinante, come si evince dalla lettura del libro e in particolare dal contributo di Carlo Albarello, là dove il bianco, "immagine superstite dell’antico e fantasma moderno", in quanto mito si ripropone costantemente e in modo sempre differente nel corso della storia. Il bianco non è solo un colore ma un ideale immutabile di bellezza, purezza formale, sobrietà, razionalità e astrazione al quale tende l’architetto di ogni tempo. Un mito destinato ciclicamente a risorgere con diverse attribuzioni di significato, sempre uguale e sempre differente. Differente nelle forme, dal bianco "archeologico" delle scoperte settecentesche di Winkelmann alla stagione del Moderno, dove il bianco esprime l’unità di struttura e forma come fondamento dei nuovi principi compositivi, fino all’idea del candore incontaminato del bianco come simbolo del rinnovamento che si oppone alla patina del tempo ogni qual volta ci si trova in un momento di svolta nel linguaggio. Da non dimenticare che il bianco protegge dal sole ed è il colore che connota la tradizione costruttiva e i paesaggi del Mediterraneo, è espressione tipica del genius loci della costa e dell`entroterra, fonte di ispirazione per la pittura, la letteratura, il cinema. Si potrebbe proseguire ancora nell’elencare i significati e le forme di espressione ispirate al mito del bianco che si intrecciano nelle pagine di questa interessante e originale pubblicazione.

Un mosaico di contributi e tesi di autori diversi, con il quale Massimo Zammerini ha voluto riportare l’attenzione su quella che potremmo definire una fascinazione della storia dell’architettura dall’antichità fino al mondo contemporaneo. Fascinazione che è stata ed è ancora aspirazione, tensione, motivo di contrasto vitale, profondo stimolo per il lavoro dell’architetto. Un tema complesso e controverso che la raccolta di saggi contenuta nel volume aiuta a dipanare, ciascuno da un punto di vista specifico e in un campo tematico differente, ma proprio per questo estremamente efficace nel restituire un'immagine ricca e completa di questa "Fenice" dell’architettura.