Recensioni / Gli eremiti del deserto

Leggende favolose, storie incredibili. Leggere Ermanno Cavazzoni è come compiere nuovamente cinque armi ed entrare in un circo: lo stupore che la la letteratura di Cavazzoni è in grado di generare è sempre il frutto migliore di una meraviglia continua che seduce e attrae il lettore senza alcun bisogno di rimedio. Gli eremiti del deserto è un libretto magico e mobile che spazia in un affollato deserto fatto di matti, mattoidi, eroi e santi senza alcuna requie. Storie e storielle forbite raccontate con acuta e profonda leggerezza, un viaggio trasognato immerso tra le biografie di eremiti sparsi tra Egitto, Palestina e Siria. Quasi complementare a Vite brevi di idioti questo nuovo testo di Ermanno Cavazzoni riluce di tutto quello splendore narrativo che sfugge alle logiche trite e noiose dello storytelling per regalare pagine squisite sulla perdita di tempo vero e proprio tema guida dell'agile libretto. Cavazzoni non si limita e per certi versi nemmeno si occupa di desacralizzare, ma restituisce vividezza alla leggenda, toglie un manto di polvere per restituirne la magia incantata da un lato, ma anche lo sguardo pratico e popolare che l'ha generata. Sono storie dello sguardo altrui che si posa giudicante (ma non troppo) sulle vite di questi uomini sparsi. Genere ormai diffuso quello delle vite brevi, ma anche inflazionato e spesso ridotto a mero esercizio didascalico soprattutto quando il virtuosismo linguistico (e accade spesso) lascia a desiderare. Nel caso di Ermanno Cavazzoni invece il volo è ben diverso così come il discorso. Gli eremiti del deserto è un libro fortemente letterario che scava nella tradizione rivelando le infinite storie italiane che si possono far sgorgare con l'equilibrio della lingua e l'attenzione per una narrazione mai banale, ma che riflette un gusto popolare, ma non conformista. Ermanno Cavazzoni è ad oggi uno dei più importanti narratori italiani, certamente nella scia di Gianni Celati, ma tra i pochi in grado di distinguersi autonomamente rivelando mondi propri e visioni originali. Mettere al centro autori come Cavazzoni significa tornare ad una letteratura italiana che sia di respiro e di senso. Gli eremiti del deserto è un buon modo per leggere il nostro mondo con gli occhi che più ci sono propri.