Recensioni / Il pene di Napoleaone? Imperiale...

Antonio Castronuovo, ai nostri occhi, è una specie di tuttologo. Vive a Imola, ha curato testi di Unamuno, Irène Némirovsky, Jules Renard, pubblica almeno un libro all'anno. Inoltre, è il direttore de "La Pie", mitica «rivista divulgativa romagnola» fondata da Aldo Spallicci. L'ultimo libro di Castronuovo s'intitola Ossa, cervelli, mummie e capelli, e lo edita l'ottimo editore Quodlibet (pp.192, euro 15). Questa la quarta: «Cosa hanno in comune il cranio di Mozart e il cervello di Einstein? la mummia di Lenin e quella di Jeremy Bentham? i capelli di Beethoven e il pene di Napoleone? lo scheletro di Cartesio e il dito indice di Galileo? Semplice: sono tutte "reliquie profane", pezzi anatomici di personaggi celebri che costituiscono la controparte laica delle tante reliquie sacre». Questa la promessa: «In dieci racconti veritieri, il libro tratta un tema originale per l'editoria italiana: la permanenza di questi pezzi organici, e i prodigiosi tragitti che hanno compiuto in secoli di storia, da un istituto all'altro, da un collezionista all'altro, da un ladro all'altro». Per darvi una idea del sugo che c'è, abbiamo stralciato il racconto dedicato a Il cervello a fette di Einstein. Pochi sanno, infatti, che il cervello del grande fisico fu affettato per capire se sarebbe stato possibile distillare il genio. Alchemico.

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