Recensioni / Nel deserto con un amico

Pablo D'Ors, sacerdote, scrittore e consigliere culturale del Vaticano per volere di papa Francesco ha pensato di scrivere un libro imperniato sul tema della meditazione. Il libro comincia come un racconto poliziesco ed avventuroso con un'enigma da risolvere e cattura da subito l'attenzione del lettore che quasi divora i capitoli per arrivare alla fine di questo strano percorso con un esito del tutto inatteso. Il protagonista decide di iscriversi ad una associazione chiamata «amici del deserto» nella quale ci sono personaggi disparati e strampalati; da lì comincia una serie di avventure spesso rocambolesche. Il deserto come metafora della vita, porsi delle domande talvolta senza risposte sul significato delle azioni che l'Essere Umano compie e sui pensieri, spesso inconfessabili, che gli passano per la testa. La Solitudine, il Silenzio, la Meditazione, ma anche la Contemplazione sono parole chiave attraverso le quali possono arrivare delle risposte spesso stupefacenti. L'Anima spesso «desertificata» pone dei limiti e dei problemi alla stessa vita: «l'Uomo è lo specchio del Nulla»: il deserto rappresenta dunque la nudità dell'Anima, la «Tabula rasa» dalla quale tutto parte; come dicono i Tuareg: «Dio creò il deserto perché gli uomini potessero trovare se stessi», si parte da lì, un viaggio dell'anima per arrivare sovente, dopo lunghe traversie, al punto di arrivo spesso diverso da quello immaginato. «Spiegare i motivi di un amore è spesso un'assurdità» dice il protagonista che prende il lettore per mano e lo porta a compiere un viaggio su se stesso e «attraverso» se stesso per avvicinarsi alle proprie origini, alla propria meta. Questo libro metafora fa anche riflettere sulla soggettività delle opinioni e dei fatti: «è davvero curioso come, in situazioni diverse, lo stesso scenario possa provocare sensazioni opposte in chi lo contempla». La mobilità della sabbia del deserto somiglia alla mobilità dell'Anima che fluttua attraverso sensazioni, emozioni e avvenimenti vari. Di fatti questa mobilità porta alla tolleranza ed alla consapevolezza della transitorietà delle cose. Il Silenzio, un altro fattore importante: il deserto obbliga al silenzio, di conseguenza, «quando si parla poco, quel che si dice suona più importante». «Il deserto è il luogo che Dio creò nel mondo per sé, per riposare... chi va nel deserto entra nel Suo territorio». L'Anima porta l'Essere Umano verso un dialogo, un ritrovamento con Dio; il percorso non è facile, le intemperie della Vita fanno dell'Uomo un errante che a fatica raggiunge la meta, cioè il contatto con Dio e la Sua Comprensione, ma la felicità è totale «come può un frase, una sola, cambiare un uomo e cambiare il mondo» dice il protagonista, dopo varie vicissitudini e misteri risolti. Questo libro può cambiare il percorso di riflessione del lettore... il viaggio continua...