Del riso possono elencarsi decine e decine di forme: gioioso, malinconico, intelligente, sciocco, cordiale, sfacciato, timido, amichevole, ironico, sincero, sarcastico, ingenuo, tenero, rozzo, allegro, nervoso, isterico, beffardo, tetro e ancora tanti altri. Fra le molteplici declinazioni in cui l'umorismo può articolarsi, Paolo Albani trova «per certi versi sublime, quella dell'umorismo involontario, frutto di una non voluta ricreazione della nostra mente»; quello che, per Achille Campanile, si verifica «quando uno vuol fare o crede di fare una cosa seria e invece, o per errore, o per sbadataggine, o per ignoranza, o per caso, fa una cosa comica». Albani è autore del recente volume Umorismo involontario (Quodlibet, pagg. 215, Euro 15,00), quasi un trattato: un'enciclopediaricchissima di riferimenti ed esempi, articolata con continui rimandi ad autori e argomenti. Oltre a un'attenta disamina delle varie forme di questa «creatività involontaria», il libro riporta numerosi esempi tratti dalle fonti più disparate.
Come gli strafalcioni degli scrittori, a partire dalle amenità uscite dalla penna di Pierre-Alexis Ponson du Terrail, l'autore di Rocambole: «Con la mano destra afferrò il pilota, con la sinistra strinse a sé la fanciulla, e colr altra chiamò soccorso» oppure «Egli passeggiava sù e giù pel giardino conlemanidietro la schiena, leggendo tranquillamente il giornale». Innumerevoli perle del genere sono anche quelle riportate da Amerigo Scarlatti, pseudonimo di Carlo Mascaretti, nell'indimenticabile e ormai quasi introvabile florilegio di amenità Et ab hic et ab hoc «Air! Ah!-fece egli in portoghese». Dellostesso tenore sono gli esempi rip orlati da Achille Campanile tratti da vecchi romanzi d'appendice, come ouesto: «La fanciulla aveva due candide braccia perfettamente tornite, come quelle della Venere di Milo». Avolte è la paronomàsia che caratterizza strafalcioni dovuti a ignoranza, come le bizzarre richieste di libri riportate anni addietro in «Effe», la rivista delle librerie Feltrinelli: Sequestro un uomo, Il risotto di Dorian Gray, Ladri dimutandine, Il barbone rampante.
Le categorie dell'umorismo involontario sono tante: dalle false etimologie alle espressioni politicamente corrette, dal politichese alle papere, dai lapsus agli spoonerismi. A proposito di un'altra categoria, quella dei refusi e degli errori di stampa, Achille Campanile cita la conclusione di un articolo di fondo scritto per il compleanno della regina: «Perché in tutti gli italiani è vivo il culto della regina» dove la parola «culto» figurava priva di una consonante; Alberto Savinio dedica al refuso addirittura una voce della sua Nuova Enciclopedia intitolata proprio Refuso felice poiché amplia le nostre capacità interpretative e, quanto più esso si presenta in modo candido, tanto più è fascinosa e misteriosa fonte di umorismo.
Chi scrive non può dimenticare il titolo esilarante letto molti anni addietro sulle pagine di cronaca del «Corriere»: «Marito tradito uccide la moglie a cornate» nel quale la «c» minuscola lasciava immediatamente di stucco il lettore, tanto più se ignaro dell'esistenza di Cornate, un comune della Brianza.