Recensioni / Il mago Ossimoro e sua maestà Metafora

Ossimoro è un mago prodigioso, capace di rinfrescarsi con il fuoco, riscaldarsi con il ghiaccio e di creare incredibili illusioni di parole con le quali, per esempio, intimare ai propri figli di "correre piano" o "urlare in silenzio". Ma lo straordinario mago Ossimoro è solo uno dei trenta curiosi personaggi che affollano le pagine di Che figura! (Quodlibet, pp. 64, euro 14,50), divertente e originale galleria in cui la giovane illustratrice romana Cecilia Campironi racconta e ritrae giocosamente niente meno che le tanto intimidatorie figure retoriche. Sì, proprio quelle troppo spesso ostiche e farraginose figure del linguaggio che quasi tutti abbiamo faticato a comprendere, distinguere e rammentare tra complicate tassonomie sui libri di scuola (ma anche dell'università). Chi ricorda cosa fosse l'Anafora? E chi sa riconoscere uno Zeugma? Qual era poi la differenza tra Metonimia e Sineddoche? Questo luminoso libriccino nasce come un divertissement, ma anche dall'affanno degli studi liceali, quando Cecilia Campironi ha cominciato letteralmente a raffigurare, ovvero a disegnare alcune delle figure retoriche più difficili da tenere a mente.
Qui ognuna di loro è illustrata da un variopinto e strambo personaggio (che ne mette in scena caratteristiche, vizi e tic) e accompagnata da una breve e divertente storiella esplicativa (o da una sorta di parafrasi, come confessa l'autrice alla fine del libro). Ed eccoli quindi sfilare uno dopo l'altro, con tratti bizzarri e onirici che ricordano un po' certi personaggi ariosteschi o felliniani (in uno stile molto consono allo spirito dell'editore Quodlibet, che ha prodotto questo libro insieme alla libreria trasteverina O ttimomassimo inaugurando la collana Ragazzini): la Signorina Iperbole è sempre così esagerata, mentre Palindromo è un professore precisino e Sissi Ellissi fa di tutto per passare inosservata, al contrario della teatrale Miss Enfasi (ma non ditele però che la regina di tutte è Sua Maestà Metafora, capace di elevare qualsiasi cosa a nobili immagini, come si esercita a fare un po` più maldestramente sua figlia, la Principessa Similitudine). Ironia e Sarcasmo si punzecchiano in continuazione, mentre la cortesia di Lady Eufemismo cozza con i modi cafoni di zio Cacofemismo.
Oltre a essere un dilettevole e delizioso oggetto da sfogliare, Che figura! si propone ai piccoli studenti (e non solo) anche come strumento giocoso per aiutare a conoscere e utilizzare meglio figure e tropi retorici che, in quell'elastico spazio che si dipana e contrae tra senso proprio e senso lato del linguaggio, non sono elementi esclusivi del discorso poetico bensì, passando dal linguaggio politico a quello giornalistico e pubblicitario, partecipano vivamente della nostra quotidianità. E chissà che da qui qualche insegnante avveduto (o qualche genitore sensibile e illuminato) possa prendere spunto e ispirazione per proseguire il gioco della Campironi, invitando a illustrare con matite e colori nuove figure retoriche (o altri concetti più o meno astratti).