Altro personaggio controverso (altro che Salvini), è il giurista Carl Schmitt, anche lui "compromesso" con il nazismo. In Imperium, pubblicato da Quodlibet, potete leggere la sbobinatura di una lunga intervista radiofonica del 1971 in cui Schmitt ripercorre passaggi cruciali della sua vita pubblica e privata, nonché alcuni nodi salienti della sua filosofia del diritto che, ga va sans dire, chiamano in causa i momenti più drammatici del Novecento in una prospettiva in parte apologetica, fornendo chiavi di lettura inedite per il nostro contemporaneo. Il tutto, anche qui, con una prosa (sebbene "orale") d'eccellenza. L'idea di un diritto "tellurico", basato spazialmente sulla tellus (si riprenda anche la corposa raccolta di saggi uscita per Adelphi Stato, grande spazio, nomos) risulta sorprendentemente problematica e forse sovversiva in uno stadio di avanzata – e forse adulterata – globalizzazione.