Recensioni / Viaggio al termine del viaggio

[...] Deve averlo pensato anche Claudio Giunta dell'Islanda (Tutta la solitudine che meritate, con Giovanna Silva, Quodlibet ): «Nell'immagine che ho dell'Islanda mi ha sempre attratto l'idea della scarsità, perché l'idea della scarsità contiene l'idea della virtù». Giunta, tuttavia, non vuole farsi irretire dalla retorica dell'Eden felice, riprende in mano le lettere di Auden, gli rimprovera il tono moralistico, la prosa «affrettata, superficiale, una prosa appunto di viaggio più che da memoir». E quando scopre le coeve lettere islandesi di una anonima ragazza alla pari, misura con stupore la distanza tra il tono «freddo, denotativo, sarcastico, amaro, introvertito, egocentrico» di Auden e quello della ragazza Jean, a cui nulla può strappare il buonumore e la curiosità. Non accidente naturale, non vento, ghiaccio, neve, fango, non stanza maleodorante, materasso sfondato, caduta da cavallo. «Forse il segreto è non essere mai turisti ma lavorare sempre, come ha fatto Jean Young». Rendere il passaggio in un luogo un'esperienza, non freddamente intellettuale, non lussuosamente estetica – o almeno, non solo questo. [...]