Recensioni / Ghirri con scatti capresi

[...] Liberare e liberarsi da uomo adulto sapendo che le regole esistono. In una serie d'incontri con gli studenti dell'Università del Progetto, a Reggio Emilia, tra il 1989 e il 1990, incontri poi raccolti nel volume Lezioni di fotografia (edito da Quodlibet Compagnia Extra), Ghirri aveva spiegato così il suo lavoro: «Io credo che il lavoro del fotografo consista nella stesura di una carta geografica più che nel seguire una linea retta, una strada precisa, una specie di percorso obbligato; nel costruire piano piano, una specie di mappa sulla quale ognuno può trovare la sua strada pur muovendosi all'interno di una serie di regole prestabilite, di conoscenze necessarie». Verrebbe da dire che quello che Ghirri voleva fotografare era in realtà un metodo per smontare le immagini "anemiche e insensibili", come avrebbe detto Marinetti, e leggere diversamente luoghi tipici della tradizione iconografica del Gran Tour come i Faraglioni, l'Arco naturale, il Monte Solare, la Certosa di San Giacomo e Marina Piccola. [...]