Come sarebbe se
L'imprenditore commissionò il progetto per un nuovo centro di produzione calcolatori a “misura d'uomo”. Si candidò Le Corbusier, ma...
Le 17 opere lasciate al mondo da Le Corbusier, icona e architetto del '900, nel luglio 2016 sono diventate in blocco patrimonio Unesco. Una diciottesima, tra il '60 e il '65, anno in cui Le Corbu saluta i mortali, non è sulla lista per un pelo. La Usine Verte, la fabbrica verde «a misura d'uomo», una cittadella capace di sostenersi secondo «le condizioni di natura»: è il nome dei tre edifici che Adriano Olivetti commissiona per il centro di produzione calcolatori alle porte di Milano. A Pregnana Milanese, lungo la Milano-Torino, a due passi da Rho, sarebbe la prima fabbrica di computer al mondo.
Olivetti e Le Corbusier si cercano sin dal '34, è anzi lo svizzero a corteggiare il mistico imprenditore di Ivrea, dove stanno per nascere le officine che Adriano ha affidato a Luigi Figini e Gino Pollini. Le Corbu sostiene che i due razionalisti, debitori della sua lezione, «sarebbero due ottimi assistenti» e si candida a condurre in prima persona il progetto. Non se ne fa niente, l'incarico con scorno del “maestro” resta a Figini e Pollini e, come racconta Le Corbusier e Olivetti (Quodlibet) di Silvia Bodei, bisogna at tendere gli anni '50, quando Milano è protagonista. Marcello Nizzoli, il designer della Lettera 22 nel '50, ha studio in via Rossini. In via Clerici nel '55 viene inaugurato Palazzo Olivetti. Il futuro però si annida in periferia.
Il team di ingegneri guidato da Mario Tchou, informatico di origini cinesi cresciuto a Roma e scovato da Olivetti alla Columbia University, si trasferisce da Barbaricina, provincia di Pisa, a Borgolombardo, cinque minuti da San Donato Milanese. È la squadra che mette a punto i primi calcolatori commerciali a transistor del mondo, la serie Elea di Olivetti. È a Borgolombardo che nel '58 nasce Elea 9003, ponderoso computer che si avvale del design di Ettore Sottsass, insignito del Compasso d'Oro. Adriano Olivetti muore in treno d'infarto ad Aigle, Svizzera, nel '60. Mario Tchou ha in mente una serie desktop, più piccola, e un nuovo software di largo consumo, ma muore nel '61 a 37 anni. Un incidente d'auto sulla Milano-Torino. E poi tocca appunto a Le Corbu – che nel frattempo lavora alla fabbrica con Roberto, figlio di Adriano – andarsene quattro anni dopo. La Olivetti, in crisi, vende la sezione elettronica alla General Electric. La Sylicon Valley fugge in California. Sarebbe bastata un po' di prudenza in autostrada per non lasciarla fuggire.
In un corso diverso della storia, non c'è niente da fare per l'infarto in treno. Ma Mario Tchou scampa al pauroso incidente. Il successo dell'Elea 9004 concede respiro alle finanze Olivetti e convince l'azienda a puntare sul settore dell'elettronica. E nonostante la morte del grande architetto, si procede sulla base dei preliminari alla costruzione della Usine Verte nel '67. La Ibm, che non riesce a tenere il passo del team di Mario Tchou, ormai mira suprema degli informatici di talento, accetta una collaborazione. Massicci investimenti a Rho per allargare la fabbrica. Il Politecnico nei primi anni '70, su spinta della Olivetti, potenzia le facoltà tecnologiche e molti gli studenti stranieri scelgono il Mit, il Milano Institute of Technology. Si innalza il numero di aziende elettroniche a Rho e si parla di Transistor Plain riferendosi all'avanzato distretto della Pianura padana.
Nel 1980 uno studente in zona Lambrate mette a punto il primo virus informatico. Roberto Olivetti nel 1981 ottiene dal governo sgravi fiscali per il settore informatico. È così che Steve Jobs decide di presentare a Milano, al Teatro Nazionale, l'Apple Lisa nel 1984. Un fiasco di successo che non costa a Jobs la guida dell'azienda. Tchou ne comprende il potenziale e sostiene economicamente Jobs. La Apple apre una sede italiana depotenziando Cupertino. L'Italia vive iperconnessa rispetto al resto del mondo, e Silvio Berlusconi molla le tv sbarcando su Internet col Sito delle Libertà. Nel '94 fonda Clicca Italia, annunciando la discesa in rete con un breve videomessaggio. Nel 2007 la rivoluzione di Jobs, che annuncia l'Aifo, un telefono intelligente, in una San Siro gremita. L'Expo non si fa. A Rho c`è già abbastanza futuro.