Era l’epoca dell’impegno totale, della radicalità come stile di vita. Nel 1966, a Firenze, un gruppo di neolaureati in architettura con «il problema di fare i conti ogni momento con la realtà» e «di vivere in modo creativo, in modo vero insomma», si riunisce in un collettivo dal nome più che mai pop: Superstudio. Convinti, come scriveva Hans Hollein (1934-2014), che «oggi praticamente tutto può essere architettura» e soprattutto che l’architettura sia un mezzo per cambiare davvero il mondo, iniziano un’avventura che li porterà a progettare lampade, divani, portacenere e installazioni, ma anche a formulare e a raccontare la loro filosofia in video, scritti e fotomontaggi. Questo libro corposo raccoglie per la prima volta tutte le opere, i testi e i progetti di quei giovani rivoluzionari – Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, Gian Piero Frassinelli, Alessandro Magris, Roberto Magris – che insieme hanno dato vita, per oltre dieci anni, a una delle più incisive esperienze di “architettura radicale” del Novecento. Tra le archistar che al loro lavoro si sono ispirate e riferite, anche Zaha Hadid e Rem Koolhaas.