Recensioni / L’autobiografia di Ghizzardi “Mi richordo ancora” ridata alle stampe

A quarant’anni dalla prima edizione, è stata riedita Mi richordo anchora, l’introvabile autobiografia del pittore viadanese Pietro Ghizzardi. Pubblicata in origine nella prestigiosa collana «Struzzi Einaudi», l’opera torna ora alla luce grazie alla casa editrice Quodlibet. L’autobiografia di Ghizzardi, vincitrice del Premio Viareggio Opera Prima per la narrativa 1977, costituisce un importante documento storico e letterario, e alla sua uscita suscitò grande interesse nel panorama culturale italiano. Zavattini fu tra i primi a credere nel suo valore; e Angelo Guglielmi definì Ghizzardi «analfabeta ma scrittore», per la sua magmatica inventiva linguistica e vividezza figurativa. Scritto in un dialetto traslitterato in forme vagamente grammaticali italiane, il libro racconta una vita dei campi epicizzata, in cui i piccoli fatti quotidiani si colorano di eroismo. La riedizione nasce dalla volontà della Casa Museo "Pietro Ghizzardi" di Boretto (Re) di celebrare degnamente l’artista, esponente della cosiddetta "art brut", a trent’anni dalla scomparsa. Per commemorarne degnamente la figura, la casa-museo "Ghizzardi" ha organizzato un calendario di eventi, tra reading, proiezioni, tour fluviali e visite guidate. Sino all’8 dicembre, presso lo Spazio Arte Prospettiva 16, potrà essere visitata inoltre, ad ingresso libero, la mostra Mi faceva suo richordo tutto. 30 anni senza Ghizzardi. 30 anni di Ghizzardi.