Recensioni / Prima del sottosuolo

Dopo la deportazione in Siberia, ma prima delle Memorie dal sottosuolo, il capolavoro che nel 1864 apre una nuova stagione nella vicenda umana e letteraria di Fédor Dostoevskij. È in questo intervallo di tempo, e più precisamente nel 1859, che si colloca II villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti, uno dei meno conosciuti tra i romanzi di Dostoevskij, ora riproposto da Quodlibet nella classica traduzione di Alfredo Polledro (pagine 276, euro 15,00). Più incline al grottesco di quanto accada nelle opere maggiori, qui lo scrittore sembra fare propria la lezione del Gogol’ delle Anime morte, descrivendo un microcosmo di provincia dominato dal gretto dispotismo dell’odioso Fomà Fomìc. Ma attenzione, perché l’«uomo del sottosuolo» è già in agguato.