Un dialogo estivo in giardino, protagonisti un uomo e una donna, tra mele precoci dalla buccia bianca e la polpa ancori più bianca, d’un bianco puro, e detto questo detto tutto, perché Handke è fatto così; prendere o lasciare. Vasti sottointesi e frasi che non cascano mai nella scabrosità, pur urtando il lettore. Da leggere, persino da godere, anche se vi sono alibi in questa teatrale confessione erotica a due voci (lui: «E tu con la tua fila di uomini?», lei: «E se non era l’amore, ogni volta era di certo la vita»: entrambi insopportabili). Un dialogo che è diventato un film di Wim Wenders. Novanta pagine che valgono molti scaffali di romanzi «gonfiati» per esigenze industriali.