Recensioni / Ruggero Savinio. Di che materia è fatto il tempo?

Molti conoscono Savinio (figlio di Alberto) per il suo lavoro pittorico, caratterizzato per lo stretto rapporto con la matericità delle cose e dei sensi. Per questo leggendo il suo libro autobiografico, dove Tasso – quello della Gerusalemme liberata ma pure il nome del liceo che frequentò da ragazzo – è una metafora che si concretizza in una forma, ci sembra che la sua malinconia timida, discreta abbia a che fare con quel sentimento della materia; il ritmo grave degli umori, la pasta densa della memoria: la vita che prende corpo in un’immagine.